Trentanove anni fa il robusto calciatore, allora 34enne, entrò in un ospedale di Lione per un intervento chirurgico di routine per correggere un fastidioso ginocchio.
Quando se ne andò, non avrebbe mai più parlato, camminato o mosso nessuno dei suoi arti.
Sua moglie Bernadette si è presa cura di lui da allora, mancando a malapena un giorno di cure negli ultimi tre decenni.
"Nessuno dimentica mai di fare regali a Jean-Pierre, che sia il suo compleanno, Natale o la festa del papà", ha detto Bernadette alla CNN.
Adams, che ha compiuto 73 anni il 10 marzo, può respirare da solo, senza l'ausilio di una macchina, e ha una sua stanza, dove trascorre gran parte della giornata nel tipo di letto modificato che si trova normalmente in un ospedale.
"Compriamo regali come una maglietta o un maglione perché lo vesto nel suo letto - cambia i vestiti ogni giorno", spiega sua moglie nella casa di famiglia vicino a Nîmes, nel sud della Francia, dove Bernadette si prende cura di Jean- Piero.
"Comprerò cose in modo che possa avere una bella stanza, come lenzuola graziose o un po' di profumo. Indossava Paco Rabanne ma il suo preferito smetteva, quindi ora compro Sauvage di Dior".
Il disastroso intervento chirurgico di Jean-Pierre ha ridotto un personaggio sgargiante, che era cresciuto da umili origini in Senegal, a uno che da allora è stato in uno stato vegetativo persistente.
Giocatore internazionale francese negli anni '70, Jean-Pierre è ora incapace di quasi tutti i movimenti volontari, ma può digerire il cibo così come aprire e chiudere gli occhi.
Bernadette si prende cura di suo marito con un amore inesauribile: vestendolo, nutrendolo e facendogli il bagno, girandolo nel letto per evitare piaghe e spesso perdendo il sonno per assicurarsi che lui ottenga il suo.
È una misura del loro legame che nelle rare occasioni in cui Bernadette trascorre una notte lontano da casa, gli assistenti di Jean-Pierre notano che il suo umore sembra cambiare.
"Sente che non sono io a dargli da mangiare e prendermi cura di lui", dice sua moglie di 52 anni. "Sono le infermiere che me lo dicono, dicendo che non è lo stesso.
"Penso che senta delle cose. Deve riconoscere anche il suono della mia voce."